La caccia alla beccaccia è… difficile! Sia per chi ogni stagione si cimenta in prima persona nella sfida all’arciera sia per chi desidera semplicemente raccontarla per essere d’aiuto ad altri appassionati cacciatori.
Questo perché la beccaccia è ormai l’ultimo selvatico rimasto tale, cacciabile in gran parte dell’Italia con il cane da ferma, vista la decisiva scomparsa di starne e fagiani dai loro antichi areali. Inoltre è un animale di intelligenza fuori dal comune, contraddistinto dall’imprevedibilità delle sue mosse, quindi molto difficile da incarnierare.
Ci possono essere d’aiuto, in questo senso, le ricerche effettuate da associazioni venatorie, club e associazioni di beccacciai a livello europeo che trattano di argomenti che vanno dalle caratteristiche fisiche / fisiologiche alla migrazione, ma anche etologiche: le loro abitudini, l’alimentazione, l’individuazione dei territori di riproduzione o di svernamento, le rotte di migrazione e di ripasso e relativi periodi.
Ma per me, e sicuramente per moltissimi cacciatori, la caccia alla beccaccia rimane magia ed arte pura. Una costante nella vita di cacciatore, nata in me da giovane adolescente che accompagnava suo padre.